gli amici di nick hezard

Bellissimo. La risposta tutta italiana, fatte le debitissime proporzioni, a “La stangata”: in un florilegio di truffe, inganni, sotterfugi e trucchetti assistiamo alle incredibili evoluzioni di Nick Hezard, giovane discendente di una distinta famigliola di ladri che brilla indiscutibilmente per la sua abilità e la sua furbizia. Abituato a truffette di poco conto, deciderà di fare le cose in grande e arriverà a sfidare un temutissimo boss americano, responsabile della morte di un suo amico, organizzandogli un clamoroso bidone con la partecipazione di un gruppo di amici fidati. Si tratta certamente di un film atipico nella filmografia di Fernando Di Leo, basato su una sceneggiatura originale di Alberto Silvestri; certo, le tematiche più care al regista pugliese sono sempre presenti (una matrice noir e un certo tipo di “gangsterismo”) ma il contesto è invece del tutto scanzonato e improntato alla commedia più brillante (alcuni momenti sono decisamente esilaranti) e il risultato finale è una sorta di ibrido assolutamente interessante. Di Leo tenta anche delle nuove soluzioni visive facendo uso abbondante (ma poco incisivo) dello split-screen alla De Palma ma è un peccato che gli si può perdonare perchè il film funziona alla grande. Ok, non siamo dalle parti della “trilogia del milieu” ma merita senz’altro una riscoperta…

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Robert Clark (Lee J. Cobb) è un americano senza scrupoli, una autentica canaglia che gestisce loschi traffici tra Lugano e Zurigo. L’ultima sua bravata consiste in una truffa assicurativa: finge di aver subito un importante furto di gioielli in casa sua (furto che egli stesso ha commissionato) per intascare un risarcimento di 4 milioni di franchi svizzeri e, dopo aver fatto uccidere il ladro da suoi scagnozzi, tenta di far ricadere il furto su un “micco” (un fesso che si crede un duro). Il suo luogotenente gli suggerisce il nome di Nick Hezard (Luc merenda), un truffatore di mezza tacca. Detto fatto: mentre Hezard sta mettendo a segno un colpo su un treno gli viene ficcato in tasca un anello facente parte della collezione di Clark e viene dato l’allarme. Hezard scampa per un pelo alla Polizia e, una volta trovatosi addosso l’anello, capisce che qualcuno voleva farlo passare per il ladro di gioielli e tenta la furbata: contatta un importante ricettatore facendogli credere di essere lui l’autore del clamoroso furto e cerca di spillargli quanti più soldi possibili per il singolo anello mostrandoglielo come garanzia con la promessa di consegnare il resto della refurtiva il giorno dopo. Intanto l’assicurazione fa svolgere delle indagini private per accertarsi che il furto sia realmente avvenuto e, nel momento in cui si viene a sapere che qualcuno ha preso contatto con un ricettatore ed è in possesso di uno degli anelli rubati, tutti i dubbi vengono fugati e si decide a pagare l’indennizzo. A questo punto Clark dà ordine di far uccidere il ricettatore e Hezard ma Nick si salva miracolosamente in quanto viene ucciso, per uno scambio di persona, un suo caro amico. Resosi conto di essere stato manovrato come un pupazzo e schiumante di rabbia, Nick decide di vendicarsi di Clark e gli confeziona un “orologio”. Prende contatto con sua madre (Valentina Cortese) e il suo compagno Maurice (Gabriele Ferzetti), vecchi malandrini patentati, e con il loro aiuto compone una autentica squadra di marpioni truffatori. Per finanziare il suo “orologio” Nick estorce furbescamente dei soldi proprio a Clark con l’aiuto involontario di Chantal (Dagmar Lassander), una entreneuse agganciata in una delle sue bische. Ma non basta: nel momento in cui Clark si sta recando in banca per versare gli assegni dell’assicurazione, Nick e la sua complice Anna (Luciana Paluzzi) mettono in atto un tentativo di borseggio ai suoi danni a bordo del battello che sta attraversando il lago di Zurigo ma vengono arrestati in flagrante. Giunti a terra, il poliziotto che ha arrestato i due borseggiatori invita Clark a seguirlo in commissariato per sporgere regolare denuncia. Peccato che il poliziotto sia in realtà un complice di Nick e che la stazione di polizia dove Clark viene condotto sia una vecchia pensione abbandonata e addobbata a dovere, con tanto di attori e comparse. Ciò che doveva essere una semplice formalità si trasformerà per Clark in un vero e proprio incubo: con una serie di incredibili marchingegni verrà accusato con prove schiaccianti dell’omicidio di Chantal (in realtà mai avvenuto) e spinto a fuggire in Venezuela dopo aver versato ad Hezard e alla sua cricca i soldi dell’assicurazione in cambio della sua evasione…

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Le musiche orchestrali del fidatissimo Luis Enriquez Bacalov sono sempre efficaci e puntuali (il tema iniziale è affidato alla Roman New Orleans Jazz Band). Anche il cast funziona a dovere (soltanto Valentina Cortese è un po’ troppo sopra le righe), anche se in alcune interviste Di Leo dichiarerà che forse Luc Merenda non era esattamente tagliato per quel ruolo (non trovandomi affatto d’accordo). Ultima curiosità: abbiamo detto che Hezard organizza un “orologio” ai danni del fetentone di turno; orbene, oltre ad essere il titolo di lavorazione del film, la sceneggiatura è talmente complessa e ricca di colpi di scena ma anche estremamente precisa e funziona proprio come un orologio. Sarà un caso se la storia è ambientata proprio in Svizzera, patria degli orologi per eccellenza?

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Cast principale:

Luc Merenda

Lee J. Cobb

Dagmar Lassander

Valentina Cortese

Gabriele Ferzetti

Luciana Paluzzi

Isabella Biagini

William Berger

Regia: Fernando Di Leo

Edizioni in dvd: Rarovideo

Formato video 1,85:1 letterbox

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