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5 donne per l'assassino

Il regista Stelvio Massi, prima di dedicarsi prevalentemente al genere poliziesco del quale è stato certamente uno degli esponenti di maggiore spicco, si cimenta ad inizio carriera nel genere giallo che in quel momento (siamo nella prima metà degli anni ’70) riscuoteva un enorme successo. Grazie all’apporto di Roberto Gianviti, Gianfranco Clerici e Vincenzo Mannino (un notevole tris di sceneggiatori già collaudati in questo ambito) il regista marchigiano firma una pellicola sorprendente che si rivela un ottimo prodotto: View full article »

La belva col mitra (1977)

la belva col mitra

Film violentissimo che si inserisce nel florido filone del poliziesco all’italiana anni ’70, “La belva col mitra” è assurto a fama internazionale perché Sua Maestà Quentin Tarantino lo ha inserito tra i suoi film di genere preferiti e perché nel suo “Jackie Brown” ne ha riutilizzato finanche il tema musicale; in una sequenza del film se ne vedono anche alcune scene trasmesse dalla tv, ammirate da Samuel L. Jackson, Bridget Fonda e Robert De Niro. Dirige Sergio Grieco e la pellicola è certamente una delle più feroci e spietate del filone: View full article »

Piedone d’Egitto (1980)

piedone d'egitto

Con questo quarto capitolo si conclude la tetralogia dedicata al commissario di polizia (Piedone) interpretato da Bud Spencer. Il cast principale viene confermato e dunque ritroviamo il brigadiere Enzo Cannavale e il piccolo orfano Bodo che il Piedone dallo sganassone facile e dal cuore d’oro si era portato dietro dall’Africa alla fine del film precedente. View full article »

demoni 2

Squadra (e formula) che vince non si cambia: a distanza di un anno dal primo “Dèmoni” viene subito confezionato un secondo capitolo. Produce sempre Dario Argento, dirige ancora Lamberto Bava e la sceneggiatura è anche stavolta firmata da Sacchetti, Bava, Argento e Ferrini. Si tratta quasi di una fotocopia del primo film ma stavolta l’azione si sposta da un cinema ad un palazzo dal quale non si può uscire. Se nel primo film il contagio che trasformava le persone in orribili demoni scaturiva dal grande schermo stavolta il mezzo che dà il via a tutta la faccenda è rappresentato dalla televisione: View full article »

alien 2 sulla terra

Incredibile filmaccio a basso costo ideato da quel folle genio di Ciro Ippolito che, subito dopo aver visto “Alien” di Ridley Scott al cinema, vede per strada un grande manifesto di “Zombi 2” di Fulci e, fulminato sulla via di Damasco, ha la brillante intuizione di fare subito un “Alien 2” da ambientare non più nelle profondità dello spazio ma bensì nelle profondità della terra. View full article »

murderock

Dopo aver firmato una nutrita schiera di pellicole dall’alto tasso sanguinolento e splatter il regista Lucio Fulci decide di cambiare strada e dirige un giallo patinato dalla fotografia molto delicata dove il sangue è pressoché inesistente. Siamo nella prima metà degli anni ’80, reduci da “Fame (Saranno famosi)” e “Flashdance”, e la pellicola risulta decisamente influenzata da questi due grandi successi: la storia si svolge in una scuola di danza (niente a che vedere con “Suspiria”, sia chiaro) che richiama fin troppo esplicitamente la “High school of performing arts” del film di Alan Parker (e siamo pure a New York!) e i protagonisti sono un gruppo di ballerini che danzano fino allo stremo proprio come Jennifer Beals nel film di Adrian Lyne. Ma non basta: osservando le lunghissime e quasi snervanti coreografie spericolate dei ballerini si intuisce che gli autori hanno anche un po’ pescato in “Staying alive” di Stallone dell’anno prima. View full article »

Divina creatura (1975)

divina creatura

Grandi atmosfere, costumi e scenografie per questo melodramma in costume firmato da Giuseppe Patroni Griffi e tratto dal romanzo “La divina fanciulla” di Luciano Zuccoli. Lei, la divina creatura, ha il corpo statuario di una Laura Antonelli al massimo dello splendore: la bellezza e l’armonia delle sue forme stordiscono lo spettatore e ne cadono vittima un favoloso Terence Stamp con baffetti da sparviero (doppiato da un superbo Giancarlo Giannini) e un losco Marcello Mastroianni. View full article »

immagini di un convento

Joe D’Amato (al secolo Aristide Massaccesi) è sempre stato un regista sul pezzo: non si erano ancora spenti gli echi del successo di “Interno di un convento”, film erotico del visionario regista polacco Walerian Borowczyk, che l’anno seguente il nostro propone subito la sua risposta: “Immagini di un convento”. Come nel film di Borowczyk il sesso e la lussuria dilagano all’interno di un monastero (come vuole la tradizione del sottogenere sexy-conventuale) e se per l’autore polacco la fonte di ispirazione erano state le “Passeggiate romane” di Stendhal il nostro buon Joe, per non sfigurare, avvisa il pubblico ad inizio film che la storia è un libero adattamento (in realtà liberissimo!) del romanzo “La religieuse” di Denis Diderot. View full article »

storie di vita e malavita

“Signorì, ve vulite fa ‘na chiavatina?”

Dopo aver letto un’inchiesta giornalistica su L’Espresso della giornalista Marisa Rusconi riguardante lo squallido fenomeno dilagante della prostituzione minorile il regista Carlo Lizzani ne trae spunto per dirigere una pellicola di denuncia sull’argomento. Siamo nella prima metà degli anni ’70, il tema è estremamente scabroso e scottante ma Lizzani riesce a non scivolare nell’oscenità e dal reportage della Rusconi tira fuori 6 storie di altrettanti ragazzine divenute baby prostitute per i motivi più svariati, aggiungendo al substrato reale di queste storie qualche elemento di fantasia per renderle cinematografiche. View full article »

Deliria (1987)

deliria

Michele Soavi, già attore per Lucio Fulci, Lamberto Bava e Dario Argento, dopo essere stato anche aiuto regista degli ultimi due decide di passare dietro la macchina da presa e la sua opera prima è sorprendente al punto di meritarsi addirittura un premio al festival del cinema fantastico di Avoriaz del 1987. Prima di questo lungometraggio Soavi aveva diretto nel 1985 il videoclip del brano “Valley” di Bill Wyman e Terry Taylor (tratto dalla colonna sonora di “Phenomena”) e nello stesso anno un documentario sul cinema di Dario Argento (“Dario Argento’s world of horror”). A credere in lui è il vecchio marpione Joe D’Amato/Aristide Massaccesi che ci vede lungo e produce il film grazie alla sua casa di produzione Filmirage (specializzata in film horror ed erotici e attiva per tutti gli anni ’80 e la prima metà degli anni ’90). Soavi strizza l’occhio agli slasher anni ’80 e dirige un’ottima pellicola dove ritmo e tensione non calano mai e alcuni omicidi sanguinolenti sono davvero ben realizzati, come da tradizione splatter del periodo. View full article »

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