la compagna di banco

Prosegue il filone delle commedie sexy di ambientazione scolastica iniziato con “La liceale” di Michele Massimo Tarantini. Siamo nel 1977  e Mariano Laurenti, dopo aver diretto “Classe mista”, insiste con “La compagna di banco” che è una sorta di sequel. Il liceo di Trani in cui è ambientata la storia è infatti lo stesso del film precedente e da questo momento la città pugliese diventerà l’ ambientazione preferita di questo tipo di pellicole (non ho mai capito il perchè ma non importa). La protagonista femminile è la bellissima Lilli Carati, reduce dal buon successo del precedente “La professoressa di scienze naturali”, che ha la particolarità di essere stata l’ unica starlette del panorama italiano ad aver saltato disinvoltamente la barricata vestendo (si fa per dire) i panni sia dell’ insegnante che della studentessa liceale. L’ onnipresente Francesco Milizia firma anche stavolta la sceneggiatura (in tandem con Franco Mercuri) e non punta molto sui nudi, che pure ci sono ma non eccessivi, e si concentra maggiormente sulle gag che si susseguono con buon ritmo e continuità e non annoiano mai lo spettatore. In questo è sicuramente supportato dall’ ottimo cast: Gianfranco D’Angelo è il solito professore un po’ sfigato, Alvaro Vitali (doppiato da Vittorio Stagni) è un bidello, Francesca Romana Coluzzi è una ciclopica insegnante dalla forza bruta, Lino Banfi è il papà dell’ alunno belloccio (Antonio Melidoni) che corteggia Lilli Carati, Nikki Gentile è la bonona di turno che prima Banfi e poi Vitali vorrebbero circuire senza successo, Brigitte Petronio è una compagna di classe, Gigi Ballista è il papà di Lilli ed infine Giacomo Furia interpreta il breve ruolo di un commissario di polizia. Tra gli studenti del liceo va segnalata anche la presenza del solito e indisciplinato Stefano Amato dal capello rossiccio (una autentica icona di questo sottogenere)… Non ci troviamo certamente di fronte ad un capolavoro ma la sola presenza del candore della Carati, di quel suo sguardo così particolare e di quel sorriso che ti resta dentro, nobilita il prodotto finale che comunque non sbraca mai e si lascia guardare. La colonna sonora di Gianni Ferrio, per una volta, è senza infamia e senza lode e ricicla, in un paio di sequenze che vedono protagonista Nikki Gentile, il tema principale de “La sculacciata”.

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Simona Girardi (Lilli carati) è la figlia di un ricchissimo industriale del nord (Gigi Ballista) che sta espandendo i suoi interessi al sud e quindi si è trasferito a Trani con la famiglia, viene iscritta all’ ultimo anno del liceo classico e naturalmente è talmente bella da far perdere la testa a tutti. Chi potrebbe avere più chances di vittoria è Mario (Antonio melidoni), il belloccio della scuola che, puntualmente, comincia i primi approcci ma Simona comincia a familiarizzare con le amiche Mirella (Brigitte Petronio) e Vera (Paola Maiolini) che, spinte dall’ invidia e dalla gelosia, la mettono in guardia proprio su Mario, dipinto come un inaffidabile playboy che usa le ragazze a suo piacimento. Simona si fa influenzare dalle amiche, respinge Mario e si fa convincere ad organizzare un piano di “vendetta” nei suoi confronti: deve fingere di essere innamorata di lui per farlo cadere tra le sue braccia e poi ritirarsi all’ ultimo momento, lasciandogli l’ amaro in bocca. Inizialmente le cose vanno esattamente così ma fatalmente Simona si innamorerà… In mezzo a tutto ciò ci sono infinite gag che vedono protagonisti in primis i professori: il professore di scienze Cacioppo (Gianfranco D’Angelo) viene continuamente vessato dalla professoressa Malimonti (Francesca Romana Coluzzi) che, perdutamente innamorata di lui, tenta di sedurlo continuamente ma ha una forza spropositata e gli procura fratture già solo stringendogli la mano… Il bidello Salvatore (Alvaro Vitali) subisce scherzi atroci dagli alunni e si mette sulle tracce di una misteriosa donna, Elena Mancuso (Nikky Gentile), che tenta di concupire, ovviamente senza successo. Analoga sorte tocca al papà di Mario, Teo (Lino Banfi), proprietario di un negozio di abbigliamento dove la signora Mancuso si reca a fare compere: l’ uomo tenta prontamente di farsi avanti ma poi viene stoppato nei suoi intenti libidinosi dal gelosissimo marito siculo della donna che la scorta ovunque e si porta dietro alcuni sicari dall’ aspetto poco rassicurante. Pertanto Teo, per stornare i sospetti ed evitare brutti guai, è costretto a fingersi gay… In realtà la signora Mancuso ha una tresca proprio con una delle guardie del corpo del marito e sarà al centro di una delle scene più divertenti allorquando, appartatasi nel camerino per provare un abito, si incontrerà segretamente con il suo amante, entrato da una finestra sul retro. Peccato che nella stanza siano presenti anche il bidello Salvatore (che si era travestito da manichino per seguirla) e il prof. Cacioppo che voleva dissuadere Salvatore dai suoi intenti. Entrambi sono costretti a fingersi manichini e restano immobili ma non è tutto: da un buco nel soffitto Mario e i suoi amici stanno spiando tutta la scena, con conseguenze esilaranti…

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Cast principale:

Lilli Carati

Antonio Melidoni

Gianfranco D’Angelo

Alvaro Vitali

Lino Banfi

Francesca Romana Coluzzi

Brigitte Petronio

Nikki Gentile

Gigi Ballista

Regia: Mariano Laurenti

Edizioni in dvd: Alan Young

Formato video 1,85.1 anamorfico

Una replica a “La compagna di banco (1977)”

  1. Lilli Carati: 23/09/1956 – 21/10/2014.

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