l'innocente

Tratto dall’omonimo romanzo di Gabriele D’Annunzio, “L’innocente” è l’ultimo film diretto dal grande Luchino Visconti. Uscito postumo nelle sale a maggio del 1976, a distanza di circa due mesi dalla morte del regista, venne diretto in carrozzella da Visconti che, già gravemente malato, morì a causa di una trombosi non prima di averne visionato un primo montaggio. La versione definitiva uscita al cinema venne poi approntata con l’aiuto della segretaria di edizione Renata Franceschi la quale, come dichiarato in varie interviste, apportò correzioni minime, frutto di disposizioni precise che le aveva dato Visconti stesso sul set. La pellicola, ridondante e barocca, si contraddistingue per una scelta stilistica precisa del regista: ogni inquadratura è fissa, statica, e la macchina da presa non si muove mai. Niente panoramiche, carrelli, movimenti di macchina etc. : con questa staticità delle immagini Visconti ha voluto imprimere alla pellicola un estremo senso di freddezza e asettico distacco che in effetti si respira in ogni fotogramma e trova il suo culmine nella scena dell’uccisione dell’innocente del titolo.
L’interpretazione di un inedito Giancarlo Giannini è davvero ottima: adultero, tormentato, glaciale e coraggioso ad accettare la parte (prima di lui Alain Delon aveva rifiutato di interpretare il ruolo dell’infanticida), non delude affatto le aspettative e si dimostra ancora una volta un fior di attore in un ruolo decisamente inedito per lui e “scomodo”. Al suo fianco, nel ruolo della moglie, la bellissima Laura Antonelli non è da meno (anche se Visconti avrebbe voluto Claudia Cardinale): agitata e scossa dalle sue afflizioni, recita magnificamente e si mostra nuda in una sola scena (ma che scena!) offuscando nettamente Jennifer O’ Neill, l’ “altra”, che, seppur affascinante e appariscente, esce chiaramente perdente dal confronto. Completano il cast principale Marc Porel (che regala un nudo full frontal in uno spogliatoio di una palestra e fa scattare ancor di più la molla della gelosia in Giannini che non può far a meno di notare la sua discreta “dotazione”), Massimo Girotti, Didier Haudepin e Rina Morelli.
In un film dove tutti gli attori funzionano risultano ottimi anche i costumi di Piero Tosi e la ricostruzione scenografica di Mario Garbuglia (assolutamente fondamentali), così come le drammatiche musiche di Franco Mannino fanno il loro dovere per un film che rappresenta il testamento artistico del grande regista lombardo. Bello davvero.

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Nella Roma di fine ‘800 l’aristocratico Tullio Hermil (Giancarlo Giannini), sposato con la bellissima Giuliana (Laura Antonelli), conduce una vita libertina improntata ai continui tradimenti coniugali; le sue attenzioni sono ora concentrate sulla contessa Teresa Raffo (Jennifer O’ Neill), donna libera ed estremamente capricciosa, sua amante da tempo. Vista la loro relazione non ufficiale, Tullio si vede costretto a difendersi dagli attacchi degli altri pretendenti, specialmente durante alcuni concerti per pianoforte in villa ai quali spesso vengono invitati molti nobili: tra un brano e l’altro di Chopin, Liszt e Mozart deve respingere l’insistenza e la sfacciataggine del conte Egano (Massimo Girotti) e trattiene a stento la sua gelosia. Teresa è stanca della clandestinità del loro rapporto e mette Tullio alle strette: l’uomo cerca allora complicità e comprensione nella moglie, verso la quale ormai prova solo un amore fraterno. Giuliana, che è sempre stata remissiva, fa buon viso a cattivo gioco: accetta la cosa e lascia che il marito ufficializzi la sua relazione e possa partire con la sua amante per Firenze.
Dopo qualche mese la relazione di Tullio con Teresa vive una fase di stallo e l’uomo decide di ritornarsene a Roma, dove viene a sapere che Giuliana ha intanto conosciuto Filippo D’Arborio (Marc Porel), un romanziere di origini popolari nonché grande amico di suo fratello Federico (Didier Haudepin). Gli giungono perfino voci che D’Arborio si sia preso una bella cotta… Tullio è sorpreso e incuriosito da questa ipotetica “frequentazione” di sua moglie ed inizia a riavvicinarsi a lei: Giuliana si trova da qualche tempo alla Badiola, una villa di campagna che è anche residenza della madre di lui (Rina Morelli), ignara della lunga “fuga” a Firenze del figlio. Tullio la raggiunge alla Badiola e tenta vari approcci portandola nella vicina Villa Lilla, loro primo nido d’amore, puntando così sull’effetto nostalgia di quel luogo che in passato li aveva visti felici e innamorati. La tattica non produce però l’effetto sperato in quanto i due sono ormai due corpi estranei. Tornati alla Badiola, Giuliana ha un piccolo malore e, visto che la cosa si sta ripetendo spesso (capogiri, nausea, vomito etc), la madre di Tullio rivela entusiasta al figlio che ormai non ci sono più dubbi: sua moglie è incinta…
Tullio è sconvolto: Giuliana è al terzo mese di gravidanza. Divorato dalla gelosia, cerca di sapere chi sia stato e sospetta, ovviamente, di D’Arborio ma Giuliana non gli rivela chi sia il padre del bambino. Poco male: essendo al terzo mese la possibilità di un aborto è ancora fattibile e Tullio progetta di farla abortire a Roma in gran segreto ma Giuliana si oppone fermamente. Vista la fermezza della donna è costretto ad abbozzare ma vuole però che nessuno sappia che il bimbo nel grembo della moglie non è suo; Giuliana accetta quindi di fingere che sia incinta di lui. Il medico di famiglia, viste le condizioni della donna, le consiglia assoluto riposo; passano i mesi e Tullio spera fino alla fine che Giuliana non porti a termine la gravidanza…
Intanto giunge la notizia che D’Arborio è stato in Africa e ha contratto una misteriosa malattia tropicale: ricoverato in isolamento in ospedale a Roma, muore tragicamente. La ferale notizia viene riportata sulla prima pagina del giornale e Tullio ne fa recapitare cinicamente una copia a Giuliana per vedere la sua reazione: la donna sembra non battere ciglio…
Quando si avvicina il momento del parto Tullio continua a sperare fino alla fine che il bambino non ce la faccia a nascere e si raccomanda col dottore che, in caso di pericolo per la madre e il nascituro, si dia la priorità alla salvezza di lei; Giuliana, tra indicibili sofferenze, dà però alla luce un maschio che gode di ottima salute.
Ora che D’Arborio è morto la gelosia di Tullio inizia ad indirizzarsi esclusivamente verso il frutto della colpa: egli vede il bambino come una odiosa e fastidiosa presenza che lo rimanda continuamente in maniera concreta e tangibile al tradimento della moglie ed è irritato dal clima di gioia che si respira in casa. Tutti amano e vezzeggiano il neonato e allora Giuliana, nel tentativo di proteggerlo e compiacere il marito, finge di provare quasi avversione nei suoi confronti. Ciò contribuisce ad alimentare l’insano proposito di Tullio di ucciderlo. Nella notte di Natale tutta la famiglia va a messa ma Tullio, da sempre ateo, resta solo in casa con il piccolo e, mentre fuori nevica, lo estrae dalla culla e lo lascia fuori dalla finestra esponendolo al freddo…

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Cast principale:

Giancarlo Giannini

Laura Antonelli

Jennifer O’ Neill

Marc Porel

Massimo Girotti

Rina Morelli

Didier Haudepin

Regia: Luchino Visconti

Edizioni in dvd: Medusa

Formato video 2,35.1 anamorfico

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