ritratto di donna velata

Con “Ritratto di donna velata”, sceneggiato televisivo andato in onda in 5 puntate sul primo canale RAI a partire dal 31 agosto 1975 (la domenica e il martedì in prima serata), gli autori tentano di ripetere i fasti del clamoroso successo riscosso da “Il segno del comando” quattro anni prima. Il soggetto originale televisivo è opera di Gianfranco Calligarich e Paolo Levi mentre alla regia troviamo Flaminio Bollini, che era stato proprio uno degli autori de “Il segno del comando”. Ogni puntata dura circa un’ora e anche stavolta abbiamo una sana miscela che vuole intrecciare normalità e paranormale, mescolando elementi gialli ed esoterici, con un protagonista che viene coinvolto in una intricata spirale di mistero (Nino Castelnuovo) ed una donna misteriosa e sfuggente (Daria Nicolodi). I punti di contatto, però, si fermano qui: l’ambientazione si sposta da Roma alla Toscana, battendo i sentieri legati ai segreti dell’antica civiltà etrusca. Nella sigla iniziale, sulle note della bellissima e romantica colonna sonora di Riz Ortolani, vediamo infatti comparire la famosa statuetta votiva di origine etrusca denominata “Ombra della sera”, dal corpo lungo e stilizzato, che trasmette immediatamente al pubblico un senso di inquietudine.
Un giallo paranormale, dunque: accostare il genere alla civiltà etrusca non è una novità in Italia in quanto nel 1972 era uscito nelle sale l’ottimo “L’etrusco uccide ancora” di Armando Crispino. E anche la scelta della protagonista femminile, Daria Nicolodi, sembra essere figlia del clamoroso successo di “Profondo rosso” di Dario Argento, uscito nelle sale 6 mesi prima.
Ad affiancare i due protagonisti (Castelnuovo e Nicolodi) troviamo l’ottimo Mico Cundari (che in alcuni frangenti sembra la fotocopia di Christopher Lee!), Luciana Negrini, Manlio De Angelis e Nino Dal Fabbro. Si segnala inoltre la partecipazione straordinaria di Paolo Bonacelli, Massimo Serato, Toni Ucci e Dada Gallotti.
Tra misteri del passato, ritratti che si modificano nel tempo, personaggi ambigui, fantasmi (che appaiono o a cavallo nella nebbia o in catapecchie abbandonate) e intrighi spionistici legati al traffico illegale di opere d’arte la storia si snoda in un’ambientazione alquanto suggestiva e riesce a catturare l’attenzione dello spettatore conducendolo verso un finale meno criptico rispetto a quello de “Il segno del comando” ma che lascia anche stavolta qualche punto interrogativo in sospeso. Bello.

1 ° PUNTATA

Firenze. Luigi Certaldo (Nino Castelnuovo) è uno squattrinato collaudatore di automobili che ha perso il lavoro dopo aver causato la distruzione di un veicolo in un incidente. Per sbarcare il lunario si arrabatta in lavoretti occasionali, non ultimo quello di procurare al suo amico avvocato Sergio (Manlio De Angelis), in cambio di una piccola commissione, un inquilino per il suo attico/mansarda che intende mettere in affitto. Una facoltosa donna inglese, Miss Lewis (Lisa White), sembrerebbe interessata e dunque Luigi la accompagna con la sua Alfetta a casa del suo amico, dove si sta svolgendo una festicciola. Lungo il tragitto Luigi incappa in un gatto nero che gli attraversa la strada e per non sembrare superstizioso agli occhi della petulante e alquanto antipatica signora decide di portarlo con sé. Giunti a casa di Sergio, Luigi scopre che l’appartamento è già stato affittato ad un pittore; ciò fa infuriare la signora che decide di abbandonare la compagnia e tornare a casa in taxi. Rimasto solo, Luigi riceve una strana telefonata ma nessuno poteva sapere che si trovasse lì. All’altro capo del telefono la voce ansimante di un vecchio lo ammonisce: “Pericolo. Bada alla ragazza con il gatto. Pericolo… Pericolo di morte…”
In effetti una ragazza seduta con un gatto sulle ginocchia (quello che Luigi aveva raccolto per strada) c’è davvero: si chiama Elisa (Daria Nicolodi). Luigi conosce già tutte le amiche di Sergio ma questa non l’ha mai vista e ne è subito calamitato. Dopo un primo approccio apprende che la ragazza è una studentessa di geologia venuta per prendere in affitto l’attico ma che, giunta tardi anch’essa, era stata comunque invitata a restare alla festa.
A fine serata Luigi si offre di riaccompagnarla a casa ma dopo un po’ Elisa gli chiede di scendere dalla macchina e proseguire a piedi, dileguandosi nel nulla.
Il giorno dopo, incredibilmente, Elisa si presenta a casa di Luigi per scusarsi di essere andata via così bruscamente. Lo informa inoltre che sta per partire per un mese per recarsi a Volterra, dove preparerà la sua tesi di laurea. Per una curiosa coincidenza Luigi conosce molto bene Volterra perchè la sua famiglia vi possedeva una vecchia villa e lui ci andava spesso da ragazzo; la villa sarebbe ora abitata da un suo cugino, il conte Alberto Certaldo (Mico Cundari). Luigi si offre quindi di accompagnare Elisa a Volterra e di ospitarla nella villa.
Lungo il tragitto in macchina Luigi racconta che in un sotterraneo all’interno della villa ci sarebbe un museo privato di reperti etruschi (la collezione Certaldo) e anche una piscina con una statua di donna. Si è fatta notte e cala una nebbia fitta e inaspettata: improvvisamente sbuca dal nulla, proprio dinanzi a loro, un uomo vestito di nero in groppa ad un cavallo nero che per poco non li travolge…
Giunti alla villa dopo questo inquietante fuori programma, i due vengono accolti da Sandra (Luciana Negrini), una giovane archeologa e restauratrice che cura i pezzi etruschi della collezione Certaldo. Il conte non è in casa e Elisa viene colta da uno strano malessere: la giovane ha come la sensazione di essere già stata in quel luogo. La sua attenzione si focalizza su due quadri in particolare: il primo è un ritratto del negromante Giacomo Certaldo, detto Fabron, un trisavolo del ’700. Il secondo è quello di una misteriosa donna velata, da poco spostato da Sandra per poterlo studiare meglio. Luigi ricorda come da ragazzo fosse molto colpito dal mistero di quel velo che copriva il volto di quella donna ma Sandra afferma con sicurezza che il velo è stato dipinto molto recentemente, al massimo un mese prima.
Dopo aver brevemente visitato il sotterraneo con i reperti etruschi Elisa afferma di non sentirsi troppo bene e allora Luigi la porta fuori a fare una passeggiata. Giunti al centro del paese, i due si fermano a mangiare nella “Trattoria del cacciatore”. Le loro facce “straniere” non passano inosservate e ben presto vengono coinvolti in una conversazione da uno studioso di leggende locali, Mercani (Nino Dal Fabbro): l’uomo, ignorando di parlare con un suo discendente, racconta la storia di Giacomo Certaldo che, alla fine del ‘700, viveva asserragliato nella sua enorme villa in compagnia di una giovane donna. Costui era un despota e tiranno nonché un occultista e proprio grazie alle sue pratiche divinatorie era riuscito a scoprire l’accesso ad una favolosa necropoli etrusca, piena di tesori. In seguito all’invasione napoleonica era stato costretto a fuggire ma aveva affidato il segreto a qualcuno di sua fiducia. Dopo la caduta di Napoleone era poi ritornato alla villa ma aveva scoperto di essere stato tradito ed era scomparso in circostanze misteriose. Non si sa dove sia stato sepolto e la leggenda narra che il suo fantasma a cavallo appaia ancora oggi nelle notti di nebbia…
Elisa rimane molto turbata e chiede di ritornare alla villa. Stavolta ad accoglierli c’è finalmente il conte Alberto ma quando Elisa lo vede in volto sviene di colpo perché costui ha le stesse identiche sembianze di Giacomo Certaldo, l’antenato negromante immortalato nel dipinto.

ritrattodidonnavelata1

ritrattodidonnavelata2

ritrattodidonnavelata3

ritrattodidonnavelata4

2° PUNTATA

Il giorno dopo Elisa e Luigi passeggiano nei dintorni della villa e in una casa abbandonata che si trova nei pressi incontrano Fosco (Oliviero Dinelli), un “tombarolo” amico d’infanzia di Luigi che è ossessionato dall’idea di scoprire la necropoli etrusca ed è convinto di esservi molto vicino.
Durante la notte Alberto intravede nella villa una figura nera incappucciata (un fantasma?) che, vistasi scoperta, fugge nei sotterranei. Inciampando in uno sgabello nel tentativo di inseguirla, sveglia il padrone di casa che poi segue Luigi nel tentativo di scoprire questo losco figuro. Ma nei sotterranei non c’è nessuno e Alberto sostiene di aver personalmente chiuso a chiave tutti gli accessi alla casa. A questo punto il conte accusa il cugino di un fantomatico spionaggio ai suoi danni o di un eventuale tentativo di furto e lo caccia di casa.
Il giorno dopo Luigi fa le valigie e vorrebbe andar via con Elisa ma, con suo sommo stupore, la ragazza si rifiuta di seguirlo e decide di restare, come se fosse soggiogata dal conte Alberto. E le sorprese non sono finite: Sandra, ripulendo il quadro della misteriosa donna velata, riesce a dimostrare la sua tesi: il velo era stato aggiunto di recente. Il volto di donna che viene fuori è, incredibilmente, quello di Elisa. Ma non finisce qui: la giovane archeologa mostra a Luigi la metà di una urna etrusca che prima, però, era intatta e conservata nel museo sottostante. Una metà è scomparsa mentre questa seconda metà mostra un fregio apocrifo, databile alla fine del ’700.
Luigi lascia la villa e lungo la strada incontra un ragazzo di 13 anni, Walter, che cammina barcollando. Vedendo che sta male, Luigi lo segue fin dentro casa e vorrebbe chiamare un medico ma a quel punto il ragazzo, seduto su una sedia a dondolo, inizia parlare con la voce ansimante di un vecchio, la stessa della misteriosa telefonata che lo ammoniva sulla ragazza col gatto. Stavolta la voce lo invita a cercare una non meglio precisata “casa rossa”.
Gli strani avvenimenti non si fermano: il tombarolo Fosco muore, precipitando in un dirupo e l’ineffabile Mercani, il misterioso studioso di leggende, ufficialmente partito, osserva da lontano la situazione.
Luigi prova a chiedere informazioni all’oste della “Trattoria del cacciatore” su questa fantomatica “casa rossa” e apprende da un giovane archeologo che in effetti una costruzione denominata “casa rossa” esiste sul litorale toscano. Il giovane si offre di indicargli la strada in cambio di un passaggio in macchina.
Luigi giunge alla “casa rossa”, una dimora pericolante e fatiscente. Al suo interno trova uno strano vecchio (Corrado Gaipa) che gli ripete l’ormai solito, oscuro avvertimento: “Pericolo di morte”.

ritrattodidonnavelata5

ritrattodidonnavelata6

ritrattodidonnavelata7

ritrattodidonnavelata8

3° PUNTATA

Luigi riconosce nella voce del vecchio quella della telefonata misteriosa e del ragazzo medium sulla sedia a dondolo. L’uomo dice di chiamarsi “Il Nebbia” e si definisce uno studioso di reperti archeologici. Afferma inoltre di essere stato interpellato da alcuni trafficanti stranieri di opere d’arte in merito alla natura del fregio apposto su una mezza urna, appartenente alla collezione Certaldo, e di conoscere la storia di questa famiglia. Il Nebbia narra quindi a Luigi la leggenda secondo cui il conte Giacomo detto “Fabron”, negromante e allievo prediletto di Cagliostro, aveva soggiogato mediante rituali magici una ragazza di nome Elisa che teneva segregata nella sua villa e di cui era geloso a tal punto da far velare il suo volto sul suo ritratto. Secondo il Nebbia il conte aveva scoperto l’accesso di una favolosa necropoli etrusca, aveva disegnato il tracciato da percorrere per raggiungerla celandolo sotto il fregio di un’antica urna e aveva condiviso questo segreto con Elisa; l’invasione francese lo aveva costretto a fuggire ma poi, al suo ritorno, aveva scoperto che la donna l’aveva tradito con un giovane straniero e quindi l’aveva uccisa per poi sparire anch’egli nel nulla. Il Nebbia rivela inoltre che ora il conte Alberto Certaldo è riuscito a decifrare il fregio dell’urna misteriosa e, dopo averla divisa in due parti, ne ha venduto una prima metà a Marston (Arturo Dominici), un inglese a capo di questa banda di trafficanti di opere d’arte.
Lo yacht dei trafficanti si trova ormeggiato di fronte alla spiaggia. Con un piccolo motoscafo Luigi lo raggiunge e, una volta a bordo, tenta di parlare con questo Marston. Di fronte alla riluttanza della guardia del corpo (Toni Ucci) finge di avere “l’altra metà del vaso” per farsi ricevere. A questo punto Marston lo minaccia per la mancata consegna da parte di suo cugino Alberto (che ha ricevuto un cospicuo anticipo) dell’altra metà dell’urna e ne scaturisce una tesa discussione. Improvvisamente il trafficante accusa un malore, stramazzando a terra: infarto fulminante. Luigi, spaventato dalla tragica piega presa dalla situazione, riesce a trafugare la mezza urna venduta dal cugino e fugge sul motoscafo mentre lo scagnozzo di Marston esplode alcuni colpi di pistola che non vanno a segno. Torna quindi alla “casa rossa” ma vi trova una giovane scultrice che vi ha installato il suo laboratorio al piano di sopra. Luigi chiede del vecchio con cui aveva parlato ma la ragazza gli dice che la casa è totalmente disabitata. Aggiunge inoltre che, secondo una antica leggenda, apparirebbe di tanto in tanto nella casa un fantasma, chiamato appunto il Nebbia, che lei però non ha mai visto.
Intanto una telefonata anonima denuncia alla Polizia di aver udito dei colpi di pistola provenire dallo yacht e di aver visto un giovane fuggire su un motoscafo, fornendo anche il numero di targa dell’auto del fuggitivo. Luigi viene intercettato da un’auto della Polizia e, dopo un lungo inseguimento, viene bloccato e condotto al commissariato dove un magistrato (Paolo Bonacelli) lo interroga. Qui, grazie anche all’aiuto del suo amico avvocato Sergio, arrivato da Firenze, Luigi viene scagionato dalle accuse di omicidio (l’autopsia conferma che la causa della morte di Marston è un infarto) e di furto (del mezzo vaso); quando però Luigi vuole mostrare al suo scettico amico il reperto, che aveva nascosto nel bagagliaio della sua auto, scopre che gli è stato rubato.
Ancora una volta vediamo Mercani, il misterioso studioso di leggende, spiare da lontano gli avvenimenti. Nel frattempo un certo Grimaldi (Massimo Serato) minaccia telefonicamente Alberto Certaldo, intimandogli di ritrovare la parte mancante dell’urna.
Alberto decide di interrompere i lavori di restauro alla villa e congeda l’archeologa Sandra. Ricompare, intanto, il misterioso fantasma incappucciato, che si aggira nella serra. Ed è qui che Luigi, che intanto ha deciso di tornare alla villa, trova proprio Sandra, svenuta; qualcuno l’ha chiusa dentro, aprendo poi il gas col proposito di ucciderla. L’archeologa era entrata nella serra per seguire Elisa, che vi si era recata per nascondervi il mezzo vaso, quello ancora in possesso di Alberto; quest’ultimo, convintosi che Elisa sia la reincarnazione dell’amante del suo antenato negromante e che dovrà rivivere con lei le vicende del suo avo, le aveva imposto come “prova di fedeltà” la condivisione di un segreto: solo loro due dovevano sapere dove fosse nascosto il prezioso reperto. Elisa lo aveva occultato proprio nella serra ma ora il fantasma incappucciato se n’è impossessato. Quando Alberto scopre che l’urna è sparita, credendosi tradito proprio come il suo avo, minaccia di uccidere la ragazza impugnando una pistola.
Ma se qualcuno avesse scambiato Sandra per Elisa, tentando di ucciderla col gas nella serra? Ciò vorrebbe dire che ora Elisa è in pericolo. Luigi si precipita alla villa e giunge appena in tempo; nel tentativo di disarmare Alberto si ode un colpo di pistola, sparato non si sa da chi, che ferisce il conte alla mano…
Elisa e Luigi fuggono in macchina per ritornare a Firenze.

ritrattodidonnavelata9

ritrattodidonnavelata10

ritrattodidonnavelata11

ritrattodidonnavelata12

4° PUNTATA

Luigi si offre di ospitare Elisa a casa sua. Durante la notte la ragazza cade in preda ad uno spaventoso incubo in cui vede se stessa nei panni della donna velata di due secoli prima.
Intanto metà dell’urna si materializza improvvisamente sul comodino di Walter, il ragazzo medium che poi, lungo la strada, incontra Sandra e gliela consegna poichè si vede seguito e minacciato da quel Grimaldi, evidentemente affiliato alla banda di trafficanti di reperti. Sandra viene seguita anch’essa dal Grimaldi ma riesce a seminarlo. Poco dopo però, sotto la minaccia di una pistola puntatale alla schiena, è costretta a consegnare l’urna ad un altro personaggio misterioso guantato di nero.
Intanto, a Firenze, Luigi, rincasando dopo essere andato a far spese, non trova più Elisa ad aspettarlo ma trova questo biglietto sul letto:
“Alberto mi chiama. Devo tornare da lui.”
Il giovane torna quindi in tutta fretta a Volterra, dove incontra Sandra alla “Trattoria del cacciatore”; i due si recano alla casa dove il giovane Walter vive con la zia (Dada Gallotti) per sincerarsi delle sue condizioni. Il ragazzo, mentre è in trance, pronuncia frasi sconnesse circa un pericolo che incomberebbe su tutti (in particolare su Elisa) e a proposito di un ciclico, nefasto destino che starebbe per compiersi ancora una volta. Il giovane medium afferma infine che l’urna adesso si trova in un luogo “alto e basso” di cui Luigi è a conoscenza. Dopo aver riflettuto Luigi giunge alla conclusione che il luogo “alto e basso” che lui conoscerebbe non è nient’altro che il famoso attico/mansarda che il suo amico Sergio aveva affittato ad un pittore.
Intanto il conte Alberto si incontra in un museo con Grimaldi che reclama, spazientito, l’altra metà dell’urna che a questo punto crede sia nelle mani di Sandra, sfuggitagli nel pedinamento. Alberto non mostra però alcun interesse per la vicenda e vorrebbe andare incontro al suo destino con Elisa, restituendo l’assegno con l’anticipo di 200 milioni. Grimaldi rifiuta e si impunta affinchè Alberto rispetti i patti.
Luigi, dopo aver pregato Sandra di andare alla villa per vegliare sull’incolumità di Elisa, si reca a Firenze a casa del suo amico Sergio; arrampicatosi mediante una scala dall’esterno, penetra nell’attico/mansarda del suo amico e vi trova l’urna con le due metà incollate. Trova però anche la misteriosa figura nera incappucciata, il “fantasma” che si era visto a Volterra nella villa e nella serra: si tratta dell’ineffabile Mercani, abilmente travestito. E’ lui il pittore cui Sergio aveva affittato l’appartamento ed è lui che ha assassinato Fosco e tentato di uccidere Sandra nella serra per poi sottrarle la metà dell’urna. Mercani minaccia Luigi con una pistola ma, con un’abile mossa, Luigi gli rovescia addosso la tela che stava dipingendo e fugge sui tetti. Mercani lo insegue ma perde l’equilibrio e precipita al suolo…
Tornato alla villa, Luigi vi trova Sandra che gli mostra un fatto interessante: nel famoso ritratto non è soltanto il velo ad essere stato aggiunto di recente, ma anche il volto con le fattezze di Elisa. La presunta “reincarnazione” della ragazza sarebbe dunque un raggiro ordito per suggestionare lei e il conte Alberto.
Ma chi può aver contraffatto il dipinto? Luigi inizia a sospettare proprio di Sandra…
Recatosi nella serra, cerca di convincere Elisa che le sue suggestioni magiche sono solo invenzioni architettate da qualcuno. Rientrati in casa per osservare il quadro, i due odono un grido proveniente dal sotterraneo: lì trovano Sandra con in mano l’urna e, steso ai suoi piedi, il corpo di Alberto con un pugnale conficcato nella schiena.

ritrattodidonnavelata13

ritrattodidonnavelata14

ritrattodidonnavelata15

ritrattodidonnavelata16

5° PUNTATA

Luigi e Sandra si accusano reciprocamente dell’omicidio; Luigi prega Elisa di restare a sorvegliare Sandra consegnandole la pistola del defunto cugino mentre lui va a chiamare la Polizia. Improvvisamente sopraggiunge Spaccesi, il giovane archeologo che aveva indicato a Luigi la “casa rossa” in cambio di un passaggio in macchina e che, puntandogli a sua volta una pistola, si spaccia per essere un fantomatico agente della “Tutela del Patrimonio Artistico”, un servizio speciale dei Carabinieri dedito a perseguire i furti di opere d’arte.
Quando Luigi conduce Spaccesi nel sotterraneo le due donne e l’urna sono scomparse.
Spaccesi lavora in realtà per Grimaldi e finge di voler condurre Luigi dai Carabinieri perché sospetta che abbia ucciso lui il cugino; sotto la minaccia della pistola lo porta invece dinanzi a Grimaldi in uno luogo isolato. Il trafficante pretende notizie circa la preziosa urna e alla fine tutti e tre ritornano a villa Certaldo con l’auto di Grimaldi.
Durante il tragitto appare una fitta nebbia e si para dinanzi a loro il cavaliere fantasma; l’auto sbanda, finisce fuori strada e si ribalta in un campo sottostante. Dall’abitacolo fuoriesce vivo il solo Luigi che si porta faticosamente sulla strada principale per chiedere aiuto. Con sua grande sorpresa sopraggiunge l’amico avvocato Sergio, al quale Luigi racconta tutto.
Nonostante si mostri ancora una volta scettico, Sergio accompagna l’amico alla villa dove nel frattempo è scomparso anche il cadavere di Alberto. I due scoprono però un ingresso segreto nascosto all’interno di un armadio; da lì si sbuca in un lungo cunicolo sotterraneo che conduce alla famosa necropoli etrusca.
I due si avventurano con una torcia e trovano il corpo di Alberto. Più avanti ritrovano anche quello dell’antenato Giacomo, pugnalato allo stesso modo, e quello di una donna che dovrebbe essere la modella del famoso ritratto in quanto ha ancora al collo l’antico medaglione. Luigi giunge alla conclusione che la leggenda sul suo avo era errata: era la sua donna ad aver ucciso lui e non viceversa, ma poi era rimasta bloccata e sepolta viva in seguito al crollo di una volta.
Giunti in una grande sala, Sergio e Luigi trovano Elisa e Sandra. Elisa minaccia però Luigi con una pistola e Sergio chiarisce finalmente al giovane l’incredibile verità: lui ed Elisa sono complici e vogliono impossessarsi del tesoro etrusco nascosto nella necropoli. E’ stato Sergio ad architettare tutto: ha fatto incontrare Luigi ed Elisa alla sua festa, ha inventato la storia della reincarnazione di Elisa per suggestionare Alberto e ha fatto sì che Elisa entrasse in casa sua quasi per caso per rubargli l’urna. Il pittore che aveva preso in affitto la mansarda, Mercani, era il terzo complice: era stato lui a contraffare il ritratto della donna velata…
Una volta scoperta la sala del tesoro, Sergio ed Elisa vi si introducono ma avviene un crollo e i due restano sepolti dalle macerie. Luigi e Sandra riescono invece a trovare un’uscita verso l’esterno.
Prima di lasciare Volterra i due fanno un’ultima visita a casa del piccolo Walter e sua zia afferma che il ragazzo non ha più avuto crisi dal momento in cui si è avvertita una leggera scossa di terremoto, ovvero in concomitanza con il crollo della necropoli. Ora è tornato perfettamente normale e si dedica ai suoi giochi, anche se nel suo ultimo delirio la zia rivela di aver udito queste sinistre parole, pronunciate con voce di donna: “Accadrà ancora… Tornerò e ti ucciderò ancora!”
L’ultimo, inspiegabile episodio è rappresentato dall’improvvisa apparizione in casa del piccolo medium del ritratto di donna velata originale del 1798 (quello in casa del Conte Certaldo era un falso abilmente confezionato dal Mercani). Sandra, con l’utilizzo di un solvente, rimuove il velo e appaiono le fattezze di Elisa…
Dopo tutti questi misteri Sandra e Luigi lasciano Volterra e dalle ultime battute tra i due si palesa il nascere di una prossima love story.

ritrattodidonnavelata17

ritrattodidonnavelata18

ritrattodidonnavelata19

ritrattodidonnavelata20

ritrattodidonnavelatatitoli

Cast principale:

Nino Castelnuovo

Daria Nicolodi

Manlio De Angelis

Luciana Negrini

Mico Cundari

Nino Dal Fabbro

Corrado Gaipa

Arturo Dominici

Massimo Serato

Paolo Bonacelli

Dada Gallotti

Regia: Flaminio Bollini

Edizioni in dvd: Rai Trade

Formato video 1,33:1 full frame

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

In voga