roma a mano armata

Dopo essere stato lanciato da Marino Girolami nei panni del commissario tutto di un pezzo in “Roma violenta”, Maurizio Merli torna a vestirne i panni sotto la sapiente regia di Umberto Lenzi che qui firma una delle sue migliori pellicole poliziesche. Ad affiancarlo nei panni del cattivo di turno c’è un Tomas Milian in stato di grazia che dà vita ad uno dei personaggi più truci e amati dal pubblico, il famigerato gobbo di Roma Vincenzo Moretto (personaggio che dopo l’enorme successo di questo film ritornerà in seguito, seppur con qualche differenza, anche nel successivo “La banda del gobbo”, sempre di Lenzi). Anche se il film sembrerebbe ruotare tutto intorno alla figura del commissario in realtà la vera star del film è proprio il gobbo, personaggio spietato e crudele ma con una vena ironica e volgare (in questo riconosciamo i prodromi del Monnezza, che in un certo senso rappresenta proprio l’evoluzione “positiva” del gobbo al punto da diventare suo fratello gemello nel film seguente), cosa che gli consente di sparare battutacce a raffica e in rima: sulla sua strada si troveranno infatti due personaggi di nome Oronzo e Galeazzo, vi lascio immaginare le rime baciate che fuoriescono dalla sua bocca (naturalmente sublimate dal fondamentale doppiaggio di Ferruccio Amendola)… Il gobbo è un personaggio estremamente negativo, un malavitoso che uccide senza pietà e non ha scrupoli; eppure Milian, con le sue battute al vetriolo, lo rende simpatico al punto tale da spingere il pubblico a parteggiare per lui: la leggenda racconta che ciò esasperò le tensioni già esistenti sul set tra Merli e Milian (i due non si amavano molto) e in un certo senso offuscò per un periodo la stella del buon Merli (che alla prima del film a Roma uscì in lacrime dalla sala perchè il pubblico applaudiva le prodi gesta di Milian e invece fischiava il “suo” commissario!). I due torneranno di nuovo insieme per un’ultima volta in un altro film e sempre con la regia di Lenzi (“Il cinico, l’infame, il violento”) perchè il pubblico li aveva ormai eletti a beniamini indiscussi del genere poliziesco ma, in virtù delle frizioni esistenti tra i due, in tutta la pellicola non appariranno mai insieme nella stessa scena…

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Il commissario Tanzi (Maurizio Merli), uomo dai metodi spicci e sbrigativi che non va tanto per il sottile quando si tratta di dare la caccia ai delinquenti, riconosce tra i fermati in una bisca clandestina un certo Savelli (Biagio Pelligra), uno degli uomini di fiducia del pericoloso latitante Ferrender. Una volta rilasciato, Savelli si rende protagonista di una feroce rapina in banca. Tanzi decide allora di torchiare il gobbo Vincenzo Moretto (Tomas Milian), cognato di Savelli, che all’apparenza si mostra come un povero invalido e un onesto lavoratore (è impiegato al macello) ma in realtà è anch’egli uno spietato criminale. Tutto inutile: non solo il gobbo non parla ma denuncia il commissario per maltrattamenti, con conseguente declassamento di quest’ultimo all’ufficio licenze pubblici servizi. Ciò nonostante Tanzi prosegue nelle indagini, convinto che il Moretto possa portarlo sulle tracce di Ferrender: l’occasione gli si presenterà dopo l’ennesima rapina che vedrà coinvolto in prima persona proprio il gobbo…

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 Scritto in soli due giorni da Dardano Sacchetti il film va avanti ad episodi (scippi, rapine, inseguimenti etc.) fino alla resa dei conti finale tra il commissario e il gobbo ma risulta assolutamente omogeneo e si segue tutto d’un fiato. In questo contesto le musiche di Franco Micalizzi (un fedelissimo di Lenzi) sono come al solito fantastiche e adrenaliniche e accompagnano a dovere ogni sequenza. Da vedere e rivedere.

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Cast principale:

Maurizio Merli

Tomas Milian

Maria Rosaria Omaggio

Arthur Kennedy

Giampiero Albertini

Ivan Rassimov

Regia: Umberto Lenzi

Edizioni in vhs: Shendene

Edizioni in dvd:

Shendene: formato video 2,35:1 letterbox

NoShame: formato video 2,35:1 anamorfico

6 risposte a “Roma a mano armata (1976)”

  1. hai già detto tutto tu, pellicola sublime, interpreti ottimi, Lenzi è una garanzia, Milian insuperabile, un vero pezzo dimmm…a che non può non suscitare simpatia. Musiche meravigliose. Merli che esce dal cinema piangendo non riesco a immaginarmelo però!

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  2. E’ un aneddoto che hanno riportato sia Lenzi che Sacchetti, io non c’ero ma mi fido… 😀

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  3. si si, non mettevo in discussione la veridicità della cosa, è che proprio mi fa specie, riusciresti a immaginarti un Dolph Lundgren o un Chuck Norris che piangono come bimbi per questioni di visibilità filmica? Avrei capito un cazzottone dietro a un vicolo, ma così….

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  4. Avatar silvianovabellatrix
    silvianovabellatrix

    Molto violento, molto ” film-che-ti-restano-piantati-in-testa” 😉

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  5. Bellissimo a dir poco. L’unica cosa che mi ha fatto sorridere, è la marcata connotazione politica del “branco” che aggredisce la coppietta in auto. Ma eravamo negli anni 70… eheheh

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  6. Questa locandina me la ritrovo tatuata sul braccio! wow

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